Psicosoma

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La Psicosoma (o Psicosomatica) osserva e legge il corpo: come poggiano i piedi, come sono allineate caviglie e ginocchia, l’inclinazione della pelvi, il torace se contratto o espanso, la forma delle spalle e la loro inclinazione, le braccia, le mani, il collo e il viso. Si osserva infine tutto il corpo nel suo insieme e l’operatore crea nella sua mente un quadro dei blocchi e delle rigidità della persona e in base a questo quadro applica un trattamento specifico per l’individuo e per la sua tipicità.

È un lavoro molto efficace e profondo che vede la persona nel suo insieme e mira ad allentare quelle rigidità che bloccano il corpo, congelano e atrofizzano i movimenti a tal punto che si assumono posture permanenti (ad esempio spalle in avanti e torace che cade in basso).

Questi blocchi sono la conseguenza di TRAUMI vissuti nell’arco della vita. Il trauma non è misurabile, dal momento che è “ciò che è troppo per me” (troppo forte, improvviso, violento, brutto). Se abbiamo un incidente con la macchina, per noi può essere un trauma, ma per un pilota di Formula 1 può essere considerato “normale”. Per un bambino può essere un trauma se un amico gli ruba il righello, mentre per un adulto può non avere nessuna importanza.

Il trauma inibisce la ripetizione di un’azione (se sbatto contro il tavolo, so che fa male e la prossima volta lo schivo), ma anche dell’espressione delle sensazioni e dei sentimenti (se amo e il mio cuore viene ferito, la prossima volta il mio cuore si abbandonerà con più difficoltà o non riuscirà ad innamorarsi ancora).

Un corpo bloccato a causa di traumi fisici non ha movimenti fluidi, anzi perde la flessuosità dei muscoli e spesso non riesce a compiere alcuni movimenti: in questi casi si va a rilasciare e sciogliere la muscolatura e le articolazioni sempre secondo gli insegnamenti olistici che ho ricevuto.

Un corpo bloccato da traumi emozionali, non riesce a far fluire le emozioni in modo appropriato e questi accumuli di emozioni negative come rabbia, paura, ansia, nervosismo, possono portare a problemi fisici, come ulcera, depressione, esaurimento, ecc. In questo caso il lavoro assume una prospettiva diversa, di introspezione, per poter allentare o lasciar andare le emotività negative che attanagliano il ricevente.

Ho scelto di inserire questo percorso nella mia formazione perché la ricerca di EQUILIBRIO mi fa vedere la persona come un essere speciale e unico, con tutte le sue sfaccettature che spesso hanno bisogno di essere armonizzate. Non posso né tento di cambiare la personalità di un individuo. Il mio obiettivo è guidarle la persona in un percorso di ricerca del SUO equilibrio seguendo i SUOI ritmi.